In IEO i pazienti con neoplasia neuroendocrina sono stati gestiti sin dai primi anni di vita dell’istituto. Inizialmente alcune Divisioni trattavano pazienti con NEN, poiché avevano procedure diagnostiche e/o terapeutiche specifiche.
La Medicina Nucleare, oltre alla scintigrafia con octreotide marcato, proponeva già nel 1995-96 i primi trattamenti radiorecettoriali, all’epoca con Indio111. La Radiologia Interventistica approcciava con chemioembolizzazione (TACE) alle lesioni epatiche; l’oncologia medica gestiva sostanzialmente tre tipi di terapie sistemiche, quali gli analoghi della somatostatina, l’interferone e la chemioterapia. La Chirurgia dell’apparato digerente offriva un approccio open per le NEN del tratto gastroenteropancreatico. Già allora l’anatomia patologica aveva patologi particolarmente esperti sulle NEN.
Nel corso degli anni la Medicina Nucleare è passata sul piano diagnostico dalla scintigrafia con octreotide marcato alla PET/TC con Gallio68-DOTATOC e su quello terapeutico dall’Indio111 prima all’Yttrio90 e successivamente al lutezio177-Dotatate. La Radiologia Interventistica ha sviluppato diverse procedure di trattamento locale e locoregionale, soprattutto sul fegato; dalla TACE è passata alla embolizzazione (TAE) delle metastasi epatiche; la termoablazione con radiofrequenza è stata utilizzata sulle metastasi epatiche e polmonari, gli ultrasuoni ad altra frequenza (HIFU) sono stati proposti in casi ultra-selezionali per NET del pancreas; in collaborazione con la Medicina Nucleare sono stati messi a punto trattamenti di radioembolizzazione epatica, con Yttrio90. La Chirurgia dell’apparato digerente ha sviluppato approcci mininvasivi, in particolare quello robotico. L’Oncologia medica ha partecipato attivamente alla sperimentazione di nuovi farmaci biologici.
E’ stato chiaro sin da subito il valore aggiunto della collaborazione tra le varie Aree, per cui si è sentita l’esigenza di incontrarsi periodicamente per discutere collegialmente i casi clinici. Nel corso degli anni sono state create figure specificamente dedicate alle NEN per ciascuna Divisione afferente al gruppo multidisciplinare. Si è passati dai pochi casi al mese discussi negli anni 90’ ai circa 20 casi per settimana discussi nel 2018.
La crescita non è stata solo numerica. Sono nate aree di expertise specifica. Ad esempio un endoscopista dedicato è diventato referente per i NET dello stomaco, del duodeno e del retto . Ha introdotto il supporto dell’ecoendoscopia , utile soprattutto per le lesioni pancreatiche. Anche la Radioterapia ha creato una figura specifica di riferimento per le NEN . E’ stata addirittura creata una task-force specifica per il carcinoma a cellule di Merkel, che fa parte delle NEN ad alto grado di aggressività. Due settori in fase di notevole sviluppo sono quello polmonare , dove collaborando strettamente con i colleghi referenti del Programma Polmone si è andati a coprire tutto l’ambito delle NEN, a basso ed alto grado, e quello della cardiopatia da carcinoide, dove è stata costituita una task-force specifica, che comprende cardiologo e cardiochirurgo referenti.
Il gruppo multidisciplinare IEO per le NEN è andato negli anni sempre più amalgamandosi, acquisendo una visione comune del paziente con questa patologia ed una modalità di interazione uniforme.